Messaggio del Parroco alla Città
 
 

Cari fedeli e semplici curiosi di ogni parte, anche quest'anno il grido Prima Diu'... si approssima per riaffiorare come un magma sotterraneo, nascosto e mai sopito dal cuore di tanti fedeli e riversarsi nel clima della festa. Vedremo ancora madri, affidare, con un occhio di riguardo, quei figli che madre natura ha donato nudi alle loro braccia, a quelle del Santo Patrono, per proteggerli, custodirli, benedirli. Vedremo famiglie intere, dopo mesi, attendere al loro uscio il passaggio rinnovato del fercolo, adornato a festa. Vedremo anziani claudicanti, accendere il proprio cero, come segno di venerazione e di rispetto: gesti ordinari, che trasformeranno il clima in straordinario. Tradizioni e gesti ininterrotti, che segnano anche un passaggio di consegne alle future generazioni. Tuttavia ogni "Tradizione", non è il culto delle ceneri, ma la custodia del fuoco (cit.), perché continui ad ardere e non trasformarsi in stoppino fumigante. Omaggiare la "Tradizione" non è il chinare il capo a nostalgie passatiste evocando immagini ormai perdute. Omaggiare la "Tradizione" è saper mantenere vivo, nei solchi della storia e della vita, quel fuoco indomabile, che la fede dei martiri sprigionò alimentandolo col loro eroico esempio. Donde la necessità e il compito inevitabile di provare a riaccenderlo anche nel più gelido dei cuori.

Marzo 2019, don Maurizio Pizzo

 
 
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